Il provvedimento in discussione dimostra ancora una volta che la riforma dell’ordinamento doveva essere preceduta da una adeguata organizzazione del Corpo di cui anche il servizio nautico si trova a pagarne le conseguenze delle condizioni in cui attualmente versa!
Nel corso dell’incontro abbiamo rappresentato come la circolare parte da un presupposto errato, utilizzando strumenti ormai superati, come lo sono quelli di spending review. L’attuale organizzazione risulta, infatti, diretta conseguenza di un particolare momento storico di restrizioni, nel cui ambito si è cercato di eliminare alcune attività di competenza del Corpo; ragione per cui a pagarne il prezzo maggiore è stato proprio il servizio nautico, che oggi non è all’altezza del Corpo Nazionale, ma non per colpa del personale che nonostante tutto cerca di offrire risposte ma più semplicemente perché sono venuti a mancare progetti, obbiettivi e prospettive di valorizzazione della componente nell’ambito del sistema di soccorso tecnico urgente del Corpo Nazionale.
La posizione della Uil PA Vigili del Fuoco è stata dunque chiara! Dinnanzi a quel personale giustamente sfiduciato, che ha pagato in prima persona scelte imposte senza un confronto, occorre il buonsenso di rimediare alle conseguenze di un decreto legislativo che ha inciso sull’organizzazione del lavoro; riconoscergli quindi la propria specialità in maniera concreta, e non solo dal punto di vista dei doveri, per poi passare ad un progetto di reale sviluppo, di crescita e di valorizzazione del servizio.
Per la Uil PA Vigili del Fuoco occorre però, prima di ogni altra cosa, consentirgli di tornare a casa, perché non si possono cambiare le carte in tavola penalizzando il personale, nascondendosi dietro il sentito sindacale, che ha poi come unico scopo la marginalizzazione del sindacato con le conseguenze negative che sono ormai sotto gli occhi di tutti.
Occorre dunque una adeguata politica degli organici, anche perché l’attuale dotazione risulta assolutamente insufficiente per tutta quella che è l’attività che la circolare vorrebbe attribuirgli; ne è l’esempio più evidente l’impiego nelle partenze terrestri nonostante spesso non si riescano a raggiungere nemmeno le 4 unità, per non parlare della dotazione dei mezzi terrestri, che non riusciamo a garantire nemmeno alle partenze ordinarie.
Per la Uil PA Vigili del Fuoco occorre essere realisti e soprattutto consapevoli del fatto che non tollereremo penalizzazioni del personale nautico.
Abbiamo inoltre evidenziato come la circolare risulti in alcuni punti addirittura in antitesi con il diritto marittimo e con il codice della navigazione: non si è in grado di comprendere chi è il Comandante se non specificato nel foglio di servizio, si cerca di creare commistioni che creano confusione cercando di impiegare il personale nautico nelle squadre terrestri, c’è persino confusione sui documenti di bordo mai forniti dall’Amministrazione. Basterebbe, invece, molto più semplicemente applicare ad esempio il sistema dei reparti volo, trasferendo lo stesso modello di comando agli ufficiali di condotta del reparto mare.
In sintesi, sono tante e tali le criticità della circolare che per la Uil PA Vigili del Fuoco risulta indispensabile instaurare un dialogo costruttivo che tenga conto in maniera fattiva delle posizioni del sindacato, così da poter realmente rivalutare il servizio nautico.
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