I CAMBIAMENTI CLIMATICI FANNO PAURA MA ITALIA ANCORA INDIETRO. INVESTIRE NEI VIGILI DEL FUOCO

Qual è la minaccia più grave a livello mondiale? Al primo posto si collocano i cambiamenti climatici con il 24%.

Normalmente le temperature calde generano umidità e vapore nell’aria, che condensandosi crea pioggia. È scontato che più si alza la temperatura e più vapore c’è nell’atmosfera e di conseguenza ci saranno più piogge torrenziali, spesso concentrate in un brevissimo lasso di tempo. Questa estate aria e suolo erano eccezionalmente caldi, le temperature marine molto alte e alla prima incursione di un vortice di aria fredda si sono create le precipitazioni estreme che hanno messo a dura prova i Vigili del Fuoco, che sono passati nel giro di pochi giorni e talvolta anche di poche ore, dall’emergenza incendi all’emergenza maltempo e viceversa. Risulta evidente la necessità di investire nei Vigili del Fuoco adeguandone gli organici e rendendo il ruolo del Corpo Nazionale sempre più centrale nella prevenzione e nella gestione delle grandi emergenze.

I cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova anche la produzione energetica, le riserve di acqua necessarie elle centrali idroelettriche sono ai livelli più bassi degli ultimi 25 anni, il caldo eccessivo ha minacciato anche il funzionamento di alcuni reattori nucleari, mentre l’Italia dipende per il 78% dalle importazioni di energia per soddisfare il proprio fabbisogno. Bisogna investire affinché il Corpo Nazionale sia in grado di intervenire adeguatamente anche in scenari di crisi energetica.

Purtroppo però politiche, azioni, target e finanziamenti  in Italia risultano ancora insufficienti.

Occorre prepararsi al futuro oggi, occorre investire maggiori risorse per valorizzare la formazione e l’alta specializzazione che il Corpo Nazionale è in grado di offrire. Le risorse destinate ai Vigili del Fuoco non possono e non devono essere considerate un costo, ma un investimento.